Lacrime


Sono nata con le lacrime in tasca, dicono
e penso proprio che sia così.
Ho imparato a convivere con quel liquido mistico che,
come una pentola a pressione, regola il volume delle mie emozioni.
Piango di gioia,
raramente piango per il dolore,
non riesco a non piangere di commozione,
mi commuove il sorriso spettinato di mia nonna,
e il gesto che il mio cane fa per attirare l’attenzione.
Mi commuovono gli adii,
l’estate che finisce,
un regalo fatto col cuore,
le sorprese.
Mi commuove la verginità degli occhi di un bambino,
ancora inconsapevole del compromesso che pretenderà da lui il mondo,ù
mi commuovono le carezze,
l’ingenuità.
Mi commuove l’approvazione dei miei genitori,
il sorriso di un amico perso tanti anni fa,
il ricordo infantile di mio padre che
per conciliare i miei sogni sussurrava al mio orecchio piccole parole.
Mi commuovono le mamme,
instancabili vortici d’amore e pazienza.
mi commuove la candida emozione delle spose,
mi commuovono le ninne nanne,
e i baci sulla fronte.
La vittoria degli onesti.
Mi commuove la forza di chi combatte per un ideale,
di chi non vuole cedere.
Mi commuove chi ha paura ma non cede.
Mi commuove la neve,
poiché mi riporta in un istante
alle mie montagne,
paradiso di spensieratezza e fucina di ricordi.
Mi commuovono le canzoni,
le vecchie foto,
i ricordi, le poesie.
Come penso a tutti voi.
(da “43100, Agenda di Parma)

Questa posia mi è stata regalata, in una sera importante, in cui io e un'amica siamo uscite con una candela in mano per le strade di Parma, avevamo qualcosa da chiedere. E oggi questa stessa ragazza è un po' in crisi e mi chiede cosa mi stia dando la sua amicizia. Mi sembra strano mettere una persona su una bilancia e soppesarla. Mi sembra fare un torto a tutti quei momenti belli che per sbaglio ho dimenticato, o momentaneamente messo da parte. So con certezza però che ognuno di voi arricchisce a suo modo la mia vita, e proprio per questo a voi non so rinunciare. Gli amici! Che bello sapere che ci siete! Sapere che in questi anni ci simo fatti strada a vicenda, aspettando chi era indietro, oppure perdendosi per la fretta, o per il disordine. Chiedetevi cosa avete dato alla mia vita, chiedetevelo per un minuto solo, e siate orgogliosi di voi.
Stasera gira così, un po' nostalgica e "in fase pulcino giallo", ovvero quando mi sento piccola piccola, e vorrei trovare un angolino caldo, e guardarmi crescere come una spettatrice.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

era da un pò che aspettavo che il tuo blog tornasse ad essere "più lelle"!

Mària ha detto...

Dicono che i 6/7 anni sia la critica fase dei perchè....mi chiedo se sono io a non esser cresciuta o sono un atipico esempio della categoria umana.
Non volevo farvi credere che temo di non esser voluta bene o roba simile.Era solo una riflessione su me stessa.Fermati pure come una spettatrice per un giorno lele cara e guarda indietro negli anni con gli occhi ingenui di una bambina;vedrai i nostri incostanti giorni di studio,i gelati in pilotta,le lacrime nel parco ducale,cupi discorsi sul perchè di certe cose,caldi e confortevoli abbracci,goliardici festini,un sorriso nel giusto momento,eloquenti silenzi...
e forse è quello a cui avrei dovuto pensare pure io prima di porgerti quella domanda.Non so se io abbia contribuito alla tua vita nel bene o nel male...(anche perchè la risposta sarebbe relativa)ma certamente ne ho fatto parte.e se questo è accaduto un motivo ci sarà.Un motivo che sappiamo entrambe...e che io,per poche ore,avevo perso di vista.Adesso me ne sono riappropriata e questo mi fa star bene.ma del resto,come dicevi tu,non smettiamo mai di farci domande,non diamo mai nulla per scontato.e se questo volesse dire rimanere un pò infantili...bene venga.sarò un eterna poppante!