Da sempre, per non morire, di poco
ho nutrito l’anima di peccati ed emozioni
E nella vagina di delizie che è per me l’essere al mondo
Anche l’ultimo tra gli ultimi, scelsi di diventare niente
Perché prostrarsi,
concedendo il telecomando della propria vita in mano ad altri?
Per andare avanti?
Dove?
Là?
No.
Soltanto all’amore l’essere umano può concedere simili dolcezze.
Le mie visce bramano attesa,
la magia degli attimi,
la sacralità degli incontri,
soprattutto con le persone invisibili,
quelle che riescono a trasformare le cose in sogni
e non potrei mai perdonarmi se, distratto dal nulla,
perdessi, anche se per una sola volta,
il privilegio del loro abbraccio.
No, non desidero altri paradisi,
tuttavia, anche quando si ama,
alle volte si perde..
Ma, meglio centomila volte,
aver amato e perduto che non aver amato.
Ci sono ustioni di cui bisognerebbe andare fieri.
La sconfitta non è niente, fa parte del gioco e della vita,
ma oggi nessuno vuole accettarla,
come se fosse la peste, l’aids..
E non me ne frega un bel niente se,
da qualche parte,
trovo ancora qualche cretino che continua a rimarcarmi
di aver sprecato il mio talento.
Il tempo che dimora nelle nostre ossa, lo sa,
che non possiamo imparare a vivere quando è troppo tardi
e se non abbiamo il coraggio di rischiare..
perdiamo il massimo del godimento..
I veri campioni non dribblano la vita. "
[Anonimo]
Poesie al volo
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