
Sono sopravvisssuta. Con tre "s". In 48 ore sono riuscita a fare mille cose. Correre dietro ad un treno. Spolmonare davanti al controllore. Sputare parte del polmone. Rendermi conto che non ho più il fisico. Arrivare a Firenze. Girarla alla grande e scattare ottocento foto. Sgamare miss. Cappellaro jr. con l'uomo. E fin qui ci siamo. Ma poi ho fatto molto di più. Dopo due aperitivi all'ombra del Duomo, un secondo aperitivo al Decàmeron e una nottata in chiacchere con la Fra, arrivo di

Elena: Padova!
V: ah...cattolica!
E: si...
V: e di destra!
E: si...
Francesca: è una mia amica del mare!
V: Si, ma gli si vuole bene lo stesso!!!
Vabbè...Pranziamo e alle 15.30 siamo in macchina direzione Viterbo. Ci siamo perse tra i tornanti di monte Sibillino (o qualcosa del genere) ma la musica era una figata e ho perso il po' di voce che mi era rimasta sberciando a non finire. L'arrivo in casa della sorella della Fra è traumatico perchè mi accolgono due Dogue de Bourdeaux enormi, Benito e Claretta, due cucciole-le hanucce- Beatrice e Cleopatra, e un Dobermann, Nikita. In pratica un plotone. Mi sono cuccata il derby Roma-Lazio (du palle), e ho dormito in camera di un tredicenne con pareti tappezzate di foto di donnine nude e omacioni del Wrtestling. Al mattino siamo ripartite. Beatrice era con noi. Ha fatto il disastro in macchina, pipì inclusa, ma le ho lasciato un pezzo di cuore. Saranno gli occhi azzurri. Era dentro lo scatolone e cercava la mia mano, mi ci appoggiava il muso. Poi si addormentava con la zampona sopra il mio palmo. Spettacolo. Arrivate a Firenze la Giulia mi ha accompagnato in stazione strappandomi la promessa di tornare appena posso. Scesa dal treno sono andata in farmacia a prendere l'occorrente per rimettermi in forma. Domani si ricomincia a fare vita seria. Cmq Ettore, il cagnone della Tim, è lo zio della cucciola. Mica banane!
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