Lomo Born Today!














LOMOGRAFIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII


il suo nome é LOMO LC-WIDE, presentata oggi per la gioia di molti...
io personalmente attenderó un pochino recensioni e scatti, poi magari si vedrá.
per ora continuo la mia relazione passionale con la mia Diana F!



leggetevi tutto quel che vi interessa su www.lomographyitalia.it e divertitevi, analogicamente, s'intende!




PRESS CONTACT
Lomographic Society International
communications@lomography.com
T + 43-1-899-44-650
www.lomography.com


LOMO LC-A LEGACY
It's been 27 years since the Lomo LC-A entered our analogue life and took our hearts by storm with its shadowy framing, super saturated colours, sharp contrast and multiple exposures. To cherish this little camera in the past we even plated it with gold but never before expanded its lens. Now the day has come and we are welcoming the new offspring of the Lomo LC-A Legacy: The Lomo LC-Wide, that will challenge your Lomographic perception. It is a passionate celebration of the ultra-wide-angle: Still celebrating the classical features of the Lomo LC-A+, the Lomo LC-Wide adds a new dimension of format frenzy to its specially developed ultra-wide-angle 17 mm Minigon glass lens. Switch from half-frame, to square to full format and enjoy a new quality of wide-angle Lomography!


GO EXTREME
Go close, even closer than your perception of closeness tells you to and watch your favourite caterpillar being sucked into the vortex of this 17 mm glass genius. Go wild, even wilder than your mother ever allowed you to and dive into Ultra-Wide-Angle- Lomography! To up the ante a little bit we equipped the Lomo LC-Wide with three formats to choose from: full-, square- or half- format. If you don't want to think too much while you are shooting, switch to half-frame-format and fit an amazing amount of 72 shots onto one roll of 36 shots film. Fans of retro will stick to the classic square format while panoramic shots are most effective on the full format.


ULTRA-WIDE-LOMOGRAPHY
No matter if you are hooked on breathtaking panoramic shots or if you are more the-closer-the-better-type, we designed the Lomo LC-Wide to satisfy lovers of all extremes. Its delicate 17 mm Minigon glass lens combines the classical features of the Lomo LC-A with an ultra-wide-angle that will open your eyes to an unknown extent. Follow your curiosity and let the Lomo LC-Wide take you into the wide! With all this options, the Lomo LC-Wide catapults you in a format frenzy that triggers unbeliev- able creativity and proves itself to be a trusty offspring of the Lomo LC-A Legacy.


TECHNICAL DETAILS
Exposure area: 36 x 24mm, 24x 24mm (square format), 17 x 24mm (half frame format)
Film Type: Standard 135 roll film
Lens focal length: 17 mm
Maximum aperture: 1:4.5
Angle of view: 103 degrees, 89 degrees (square format) 81 degrees (half frame format)
Focusing range: 0.4m - infinity
Maximum shutter speed: 1/500
Minimum shutter speed: Unlimited
Auto exposure mode: Programmatic
Exposure range: Unlimited ~ EV18
Multiple exposure: Manual shutter cocking with independent MX switch
Film sensitivity supports (ASA/ISO): 100, 200, 400, 800, 1600
Flash: X-type synchronization hot-shoe
Tripod socket thread: Standard 1⁄4" tripod socket
Cable release: Universal cable release socket
Overall dimensions: 108 x 68 x 44.5mm
Weight: 220g (film and battery not included)


WHAT THE HELL IS LOMOGRAPHY
The Lomographic Society International is a globally active organization dedicated to experimental and creative snapshot photography. Boasting over a half-million members across the world, the concept of Lomography encompasses an interactive, vivid, blurred and crazy way of life.
Through our constantly expanding selection of innovative cameras & photographic accessories, we promote analog photography as a creative approach to com- municate, absorb, and capture the world.
Through the efforts and skill of our Lomographic Society members, we seek to document the incredible planet around us in a never-ending stream of snapshots – literally a global "Lomographic" portrait as seen through the eyes of countless individuals and cultures.

la piscina riempita con???


Test: Se voi poteste riempire una piscina di qualsiasi liquido/crema/simili per farci dentro una nuotata...cosa sarebbe?

Coca cola? Champagne? Shampoo? Olio? uova sbattute con lo zucchero? Yogurt? Oppure???

momenti -sporadici- di gloria

GrEst in Parrocchia. 60 bambini cotti a puntino stanno guardando gli aristogatti. Sbuffano. Allora dico: "dai chi vuole può venire fuori con me e vi racconto una bella storia".

Un gruppetto di 20 eroici mi segue all'esterno. Ci sediamo. Inizio a raccontare, tutti in silenzio mi guardano divertiti mentre racconto di Proserpina, Ade, Cerere e compagnia bella.
Uno di fronte a me sgomita il vicino e dice grezzissimo:
"Oh ma questa qua è meglio della televisione!".
E' già il mio preferito!

rediviva



ogni tanto apro il mio blog sperando che sia aggiornato da solo.
sono viva.
vegeta.
itaiana.
sospirosa.
piena di grilli per la testa e pensieri che non mi garba proprio di condividere qui. scusatemi ma non mi scuso per questo momento mio in cui mi tengo le mie robine per me.
penavo di chiuderlo sto blog.
adesso vedremo che fine farà. fosse solo per i miliardi di bigliettini da visa che nacora mi perseguitano mi sa che lo terrò aperto. pensavo di mettere più foto e parlare di meno.
certo che però, pure voi, non mi commentate quasi mai. una si sbatte e poi? già che sono stata tanto egocentrica da aprire un blog...mi ritrovo con gli amici timidi???

attendo...

quello stronzo del pifferaio di hamelin



dopo aver passato una settimana torcia in mano a cercare pettole (=cacche) di topo, e non avendole rinvenute mi tranquillizzo e capisco che no, non ho i topi in casa. ma il destino vuole che proprio il giorno in cui fieramente e a tavolino decido di averla vinta, rincaso e vedo una macchietta marrone uscire dal tappeto peloso bianco che non so quale idiota compra come ornamento. vedo uno spaghetto uscire dalla macchiolina, mi avvicino, era una coda. che merda. un topo. mi dispero, cuore in gola, e torno sulle scale. busso al vicino. non risponde. ribusso. niente. chiamo mio padre. sento il vicino salire le scale. lacrime agli occhi gli chiedo di salvarmi la vita. ovviamnte in inglese. balbettando. lui decide che gli faccio pena e accetta. prende l'aspirapolvere e cerca di aspirare il topo scoprendo in tal guisa che il mio piccolo ratatouille é morto. mi fa: apri la portafinestra della cucina e tu chiuditi in cesso. obbedisco. il topo vola nel cortile interno del mio palazzo, in barba ai bimbi che ivi vi giocano, e io mi sento dire che se ce n'é uno ce ne saranno almeno 11. passo la sera parlando ad alta voce e battendo le mani. come i pazzi. mando affanculo i ratti ad alta voce pensando che, indispettiti dalla nuova convivenza, se ne dipartano per altri lidi.
voi lo sapevate che amsterdam é la cittá con la piú alta concentrazione di sorci (di tutte le taglie) in europa? esportano tulipani, formaggio e pantegane...
ora é tutto ok. ho uno scacciatopi a ultrasuoni che li tiene lontani. e dormo serena. se gas gas e gli altri vengono con zucca e scarpetta a farmi il vestito giuro che chiamo la civetta di harry potter e li faccio fuori. vingardium leviosa!

Hondjes



Stamattina, siccome sono mona, ho sbagliato autobus per venire al lavoro. Circostanze strane, a dire il vero, mi hanno fatto svegliare prima del solito, alle 8.30 ero alla fermata del bus... in largo anticipo, se zeus vuole... Cmq per colpa del sole riflesso non leggo il numero dell'autobus, e convinta che fosse il 15 (e non il 18) salgo, accendo l'ipod, mi rilasso. Alzo gli occhi e capisco dopo 3 minuti di non essere nel posto giusto, ma prima di poter scendere sfreccio sopra il viadotto che sovrasta il Rembrandtpark, lungo la Potsjeweg.
Ai lati del viadotto, affacciati sugli alberi del parco, aspettano questi due cagnoloni enormi, rossi, e a mio parere stupendi. Il titolo dell'opera é, tradotto in italiano, "cagnolini".
L'intento dell'autore, Marjolijn Mandersloot, era quello di far fare a chi passa una "pausa mentale" anche solo di pochi istanti. I cani si danno le spalle e guardano giú, all'erba, ai giochi, alla sensazione di essere bambini che poi crescendo si perde.
Sará che non me l'aspettavo, sará che amo il rosso ed i cuccioli, ma a me decisamente piace.

tale lelle tale pesce


Domani si cambia casa... e destino parallelo subisce la piccola mary ball, come da notizia ANSA (mail) appena rimbalazata sulle piú importanti testate giornalistiche (fonte: mio padre):


"...piuttosto il tuo pesce sta benissimo la sfera o boccia di vetro meno... si è crepata, togliendo la piantina ho toccato il vetro e zac il crepo! abbiamo comprato ( la nonna Lidia ) una vasca in plastica similvetro, di forma parallelepipeda, ci sta un litro d'acqua in più e la pasciolina si diverte a farsi le "vasche" in lungo e in largo e non le gira più la testa".


Che cari a prendersi cura del mio pescetto...

quando meno te l'aspetti...

Yves Klein, Harmony in blue


Jackson Pollock, Reflection of the big dipper

Paul Klee, Ludus Martis

Sabato pomeriggio in preda allo scazzo cosmico cagionato dall'ennesimo trasloco decido di fare due passi in una zona di Amsterdam che mi mancava... passo di fronte alla casa di Rembrandt e data la mia carta gratuita per tutti i musei per un anno decido che fare un salto non é sbagliato. Bello per caritá, ma dato il poco feeling che ho con questo pittore il mio tour domestico non mi produce l'effetto sperato.
Rientrando vedo la mostra "stedelijk museum in de neuwe kerk", ovvero un'esibizione di opere d'arte moderna di ispirazione relgiosa. Entro titubante perché l'arte moderna é sempre un'incognita ma dato il mio bighellonare non ho altri impegni per la giornata.
L'allestimento all'interno della chiesa in piazza Dam mi lascia senza parole. Un museo a forma di croce é stato costruito all'interno della chiesa, con opere di tutti i generi, a partire dai quadri, sculture, impianti audiovisivi e corti d'autore.
Misuro a piccoli passi tutto il perimetro dell'allestimento, con la guida in mano, quando all'improvviso in una sala mi ritrovo di fronte a delle opere di Mondrian e poi nella seconda Paul Klee, Yves Klein, Marc Chagall, Wassili Kandinsky, Mark Rothko, Hans Harp...
Forse perché sono entrata li dentro senza aspettative, forse perché davveo la sorpesa é stata la stessa del trovare un tesoro nascosto... ma é incredibile come l'arte ti tocchi l'anima e il cuore, in un colpo solo, piú di mille persone, piú di una scossa. Certe forme di arte mi travolgono.
Mi sono seduta per terra, davanti all'opera di Jackson Pollock, per non so quanto tempo. L'ho sempre adorato. Credo che oggi come oggi un suo pezzo sia quotato sui 7 miloni di euro... (internet dixit). Ho immaginato me stessa che lo rubava e se lo portava a casa, arrivando alla conclusione che forse, in un attimo di raptus, per quadro del genere potrei pure uccidere...

Siamo pure onesti

Diciamocelo... Marzo si conclude, e per me con sollievo visto che é stato proprio un mese di merda, con la M maiuscolissima. Rintrare in Italia per salutarsi un'ultima volta, tornare tra i tulipani con 38 di febbre e crollare in 3 giorni di delirio acuto... Internet che non funziona e quindi beccarsi lo sclero dei parenti che chiedono che fine tu abbia fatto. Poi la brutta notizia, che non fa paura non per una particolare grandezza di chi la riceve, ma semplicemnte perché é troppo lontana per far sentire la propria triste eco.
Il mio Marzo non ha portato con sé ottimismo o speranze, ma consapevolezza, realtá. Un sospirone triste che peró regala un minimo di sollievo...se ci rifletti.
E riflettere é l'unica cosa che sto facendo, pure troppo...ma mi sento lucida... come lo specchio del mare.
C'era un film -Velvet Goldmine- dove ad un certo punto uno dei personaggi diceva "avete mai fatto caso a quanto belle sono le persone quando vanno via"? Mi aveva colpito allora e mi colpisce adesso, mentre penso a questo Marzo che si é portato via molto di me... e in qualche irrazionale modo mi vedo piú bella... un po' per il dolore che segna gli occhi e li rende piú intensi... un po' perché sono ancora tutta intera, orgogliosa di essere arrivata fino a qui.
Forse alla soglia dei 28 anni uno ha diritto di sentirsi davvero come un alberello minuscolo, che porta peró molto frutto...con radici solide perché tenute al riparo da chi lo ama e lo ha fatto crescere...e le mani, le fronde, protese verso il sole.


All you need is...







Il tuo cuore lo porto con me,
Lo porto nel mio,
Non me ne divido mai,
Dove vado io, vieni anche tu mia amata,
Qualsiasi cosa venga fatta da me, l
a fai anche tu, mia cara,
Non temo il fato,
perché il mio fato sei tu, mia dolce,
Non voglio il mondo,
perché il mio mondo,
il più bello,Il più’ vero sei tu.
Questo è il nostro segreto profondo,
Radice di tutte le radici,
Germoglio di tutti i germogli,
Cielo dei cieli di un albero chiamato vita
Che cresce più alto di quanto l’anima spera
E la mente nasconde
La meraviglia che le stelle separa,
Il tuo cuore esiste nel mio…
Ecco il segreto più profondo
Che nessuno conoscerà’ mai
Radice delle radici
Germoglio dei germogli
E cielo dei cieli di un albero chiamato vita
Che cresce più alto di quanto l’anima possa sperare
Più vivo di quanto la mente possa celare
Prendo il tuo cuore lo porto con me...nel mio.

(edward eslin cummings, il tuo cuore)
tratta dal film In her shoes,
visto nel cuore della notte olandese

E tu che cane sei?

Un mio amico mi ha fatto la seguente domanda, "che razza di cane mi sento", e sono due giorni che ci penso. Prima di tutto c'é da dire che non mi intendo cosí tanto di cani per poter rispondere al quesito in modo profondo... ma ci provo.

In questo precedente post descrivevo il cane del mio futuro, cane che, di recente, mi é stato promesso come regalo! Rileggendo il mio vecchio svarione e soprattutto la descrizione del cane, direi che sono sicuramente lui...

Razza molto affettuosa e intelligente. E’ una delle razze più adatte per tenere compagnia alla famiglia. E’ una razza abbastanza pigra di natura. Ama essere accudito e adora l’attenzione del padrone. E’ un incomparabile giocherellone. La razza indicata senza dubbio per stare insieme ai bambini. Passa ore e ore a dormire e adora essere al centro dell’attenzione. E’ una razza che necessita di poche basilari toelettature una volta ogni tanto. Non è una razza molto diffusa.

Fisicamente peró mi sento piú un golden retriver. Forse per la carnagione...e la stazza!

E voi???

Come direbbe la Nena...sospesa tra due abissi! (o due canali)



Sinceramente dopo qusi un mese mi sento piú in ritiro spirituale che in traferta. Una cosa di buono c'é, a ventisette anni posso dire con certezza che ho imparato, alla grande ormai, a stare da sola. Mi parlo pure da sola (qui in inglese non so perché) e sono pronta per andare a vivere in un monolocale! Scherzo. Il monolocale mette ansia, ma so che riuscirei a non impazzire. Internet e skype azzerano le distanze, é vero, ma non sentirsi a casa, non capire una parola nei giornali, o alla tv, radio, programmi di windows, fa la differenza. Non credo che conosceró tanti amici qui, e ormai mi sono abituata a questa nuova elena un po' animaletto nella tana. Arriva il buio e io rientro. Un po' come il pulcini credo. Sabato sono stata al Begijnhof (poi stasera scrivo di piú, promesso), una specie di piccola cittadella incastonata tra i palazzi, con un portone d'ingresso e una chiesa in centro...detta cosí non sa di niente, ma era incredibile passare dal rumore dlela strada al silenzio della corte, solo passando una porta. Mi sento cosí. Un po' in silenzio. Ma la parte migliore é che mi rendo conto che nel passaggio resto sempre io.

Questa foto mi piace un sacco. Ho un bel sorriso.

Sanremo 2009: ti prego tienimi una mano sulla fronte.


Foto grande, come la delusione, inversamente proporzionale alla voglia di scrivere. Direbbe l'Anna: puff!
Canzoni medie, ospiti inutili, Benigni osannato ma dice sempre le stesse cose. Peccato. E soprattutto gag banali e scarne. Spettacolo medio per popolo medio. Giusto così. Amen.Se poi qualcuno me lo spiega il ritorno di Mina... così se la vedo la mando anche un po' a cagare. Patty Pravo salva. Meno male.

Patty, Brava!


A me la Patty è sempre piaciuta. E scusate se la chiamo così ma credo in modo familiare di poter dire che ci sono un po' cresciuta. Credo sia una delle poche cantanti che mio padre abbia mai ascoltato a casa, e le sue canzoni le conosco più o meno tutte. Ce n'è una in particolare, che canticchio sempre in vespa a squarciagola, quando ho voglia di sfogarmi: "Se perdo te". Voli pindarici a parte, dicevo, la Patty mi è sempre piaciuta. Oltre che se ne frega abbastanza e fa il personaggio assurdo che è da ormai non so quanto tempo, l'immortale ragazza del Piper, torna quest'anno a Sanremo con una camicia svolazzante ma nessun gioiello, truccata da gatta, e solo una fede al dito. Quello sbagliato. Parlando di Mina dice: "Capisco che uno si stanchi tanto, ma una decisione cosi' totale... E allora, se e' totale, deve essere tale. Non puoi fare l'ectoplasma. E' troppo comodo, allora".
Ha le palle, sotto, la Patty.
Esce e penso chissà se è fatta, e sono veramente impietosa mentre guardo la scala aspettandomi una caduta. Non cade. Non è troppo fatta. Inizia a cantare, la canzone è bella, davvero. Cavolo. Lei canta, sbaglia un po' la nota alta, ma in tutte le sue canzoni c'è una nota alta da sbagliare, Vasco biascica, lei mi canna la alta.
Ebbene, la vedi cantare e si diverte. Finisce e scoppia in una risata. Pubblico che applaude. Tanto. Brava la ragazza, inaspettatamente lucida, e orgogliosamente Pravo.


Il favoloso mondo di Febo

Credo che tutti voi conosciate la mia passione per quegli aggeggi infernali che ci metti dentro l'euro e ti esce di tutto, dalle palline rimbalzine, ai winnie pooh piccoli e morbidelli, ai tanga improbabili che puntualemnte regalo. (é successo solo tre volte, poi non li ho piu presi).
Qui ad Amsterdam c'é il magico mondo di Febo, una catena di negozi fast food, che piú fast non esiste. RApposto col cliente inesistente, tu entri, c'é una macchina che ti cambia i soldi in monetine, e via, il gioco é fatto. Crocchette, pollo fritto, arancini, panini, e chi piú ne ha piú ne metta, ovvero cose che non sono riuscita ad interpretare.
Fatto sta che figuratevi la mia condizione di sindrome da Stendhal (per le macchinette infernali) e bava alla bocca (per il cibo). Quando mi ritrovo per magia un eurino in mano di fronte a un paninetto che mi guarda oltre il vetro implorando "ti prego liberami". Come si fa a dire di no??? Inserisco le mie monetine e decido il suo destino. Beh, c'era pure la salsa rosa! Le piccole gioie di oogni giorno! Sono questo il valore della vita! E dico davvero. Nemmeno se avessi mangiato al Cipriani sarei stata cosí felice.

Week end acciaccato



Beh insomma, di nuovo lunedí. Sabato causa blocco non del traffico ma della schiena, me ne sono rimasta placidamente (e rantolonado) a letto, fino alle 16.00 quando ho deciso che almeno un po' d'aria dovevo prenderla. Sono finita tra le bancarelle del mercato Albert Cuyp, il piú grande d'Olanda, (a detta dei conquiz) ma sinceramente il nostro in Prato della Valle é tre volte tanto. Non ho trovato questi grandi affari se non una felpina divertente con un pinguino cicciotto, amante del cioccolato. Cmq il mercato ha di tutto e di piú, mi ha fatto ridere il corrispondente vietnamita del nostro "fritoín", che vendeva involtini primavera take away. Ho anche assaggiato la famosa quanto stomachevole cialda con il caramello dentro, e mi sono finalemte comprata un ombrellino pieghevole. Al rientro, per festeggiare le mie prime due settimane, mi sono concessa il lusso di una pizza nel ristorante italiano Monte Verde, molto buona, al di sopra di ogni mia aspettativa. Qui poi te la portano con un tris di origano, olio con l'aglio o peperoncino, e tu ci metti quello che vuoi. Domenica invece mi sono chiusa dentro al Rijksmuseum (anche perché fuori c'era un tempo da lupi) e mi sono fatta coccolare letteralmente da alcuni dipinti. Direi due in particolare. Il primo, molto buffo, é un paesaggio ghiacciato di Avercamp, che colpisce perché il pittore, volendo rendere la varietá di movimenti in un pomeriggio sui pattini, aggiunge ai margini del quadro delle persone intente a fare i propri bisogni, un po'nascoste per non farsi vedere. Se ci fai caso vadi questi culetti sbucare al bordo della tela, e un po', concedetelo, stupisce. L'altro invece é la lattaia di Vermeer. Io vi assicuro che non ho trovato in internet una foto che riportasse fedelemnte i colori dell'opera. Sono entrata nella sala e da lontano spiccava su tutti gli altri. Addirittura i buchi dei chiodi sul muro dipinto dietro la donna in primo piano, sembrano reali. Credetemi, un viaggio ad Amsterdam in 24 ore solo per vedere questo quadro e tornare indietro, varrebbe senza dubbio la pena.

Ho cerchiato i culetti... se cliccate sull'immagine si apre piú grande...

buongiorno...ed é di nuovo venerdi

Giuro che in tutta la mia esistenza (centri estivi a parte) non sono mai arrivata cosi stanca al venerdi. Non so, ho sempre i muscoli tesissimi, forse sono meno tranquilla di quanto credo.
Beh, cmq in ogni caso ieri sono finita su un sito che si chiama http://www.ihasahotdog.com/ che mette su foto assurde di animali ritoccabili dagli utenti, e questa mi ha veramente colpito. "I risultati possono essere diversi", detto in soldoni. L'idiozia della sottoscritta é stata nell'essere convinta, per buoni 45 secondi quantomeno...che quello fosse un elefantino... codina cosí...orecchiette grandine...
Ripeto...che mona che sono a volte. E ultimamente direi...spesso!
Voi avete capito di che animale si tratta?