quello stronzo del pifferaio di hamelin



dopo aver passato una settimana torcia in mano a cercare pettole (=cacche) di topo, e non avendole rinvenute mi tranquillizzo e capisco che no, non ho i topi in casa. ma il destino vuole che proprio il giorno in cui fieramente e a tavolino decido di averla vinta, rincaso e vedo una macchietta marrone uscire dal tappeto peloso bianco che non so quale idiota compra come ornamento. vedo uno spaghetto uscire dalla macchiolina, mi avvicino, era una coda. che merda. un topo. mi dispero, cuore in gola, e torno sulle scale. busso al vicino. non risponde. ribusso. niente. chiamo mio padre. sento il vicino salire le scale. lacrime agli occhi gli chiedo di salvarmi la vita. ovviamnte in inglese. balbettando. lui decide che gli faccio pena e accetta. prende l'aspirapolvere e cerca di aspirare il topo scoprendo in tal guisa che il mio piccolo ratatouille é morto. mi fa: apri la portafinestra della cucina e tu chiuditi in cesso. obbedisco. il topo vola nel cortile interno del mio palazzo, in barba ai bimbi che ivi vi giocano, e io mi sento dire che se ce n'é uno ce ne saranno almeno 11. passo la sera parlando ad alta voce e battendo le mani. come i pazzi. mando affanculo i ratti ad alta voce pensando che, indispettiti dalla nuova convivenza, se ne dipartano per altri lidi.
voi lo sapevate che amsterdam é la cittá con la piú alta concentrazione di sorci (di tutte le taglie) in europa? esportano tulipani, formaggio e pantegane...
ora é tutto ok. ho uno scacciatopi a ultrasuoni che li tiene lontani. e dormo serena. se gas gas e gli altri vengono con zucca e scarpetta a farmi il vestito giuro che chiamo la civetta di harry potter e li faccio fuori. vingardium leviosa!

Hondjes



Stamattina, siccome sono mona, ho sbagliato autobus per venire al lavoro. Circostanze strane, a dire il vero, mi hanno fatto svegliare prima del solito, alle 8.30 ero alla fermata del bus... in largo anticipo, se zeus vuole... Cmq per colpa del sole riflesso non leggo il numero dell'autobus, e convinta che fosse il 15 (e non il 18) salgo, accendo l'ipod, mi rilasso. Alzo gli occhi e capisco dopo 3 minuti di non essere nel posto giusto, ma prima di poter scendere sfreccio sopra il viadotto che sovrasta il Rembrandtpark, lungo la Potsjeweg.
Ai lati del viadotto, affacciati sugli alberi del parco, aspettano questi due cagnoloni enormi, rossi, e a mio parere stupendi. Il titolo dell'opera é, tradotto in italiano, "cagnolini".
L'intento dell'autore, Marjolijn Mandersloot, era quello di far fare a chi passa una "pausa mentale" anche solo di pochi istanti. I cani si danno le spalle e guardano giú, all'erba, ai giochi, alla sensazione di essere bambini che poi crescendo si perde.
Sará che non me l'aspettavo, sará che amo il rosso ed i cuccioli, ma a me decisamente piace.